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XI.

Fuggite, amanti, Amor, fuggite il fuoco:
Suo incendio è aspro, e ’la piaga è mortale.
Chi per tempo nol fugge, indi non vale
Nè forza, nè ragion, nè mutar loco.

Fuggite, chè ’l mio esempio or non fia poco:
Per quel che mi feri possente strale,
Leggete in me, qual sarà ’l vostro male,
Qual sarà l’empio e dispietato gioco.

Fuggite, e non tardate, al primo sguardo;
Ch’io pensai d’ogni tempo aver accordo.
Or sento (e voi ’l vedete) come i’ardo.

Stolto chi, per desio fallace e ingordo
D’una vaga beltade, incontro al dardo
Sen va d’ Amor, cieco al suo bene e sordo.