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17. (Własnor.).Vilna, 4. di Giunio [1664].

E vero che io desideravo sommamente di rivedervi quanto prima, ma gia che vedo tanto della vostra, scritta il 28. del passato, come ancora dalla lettera del medico Corade, scritta al Trabuc, che la debolezza grande che vi resta doppo la vostra malatia, non vi permette senza un evidente pericolo di mettervi cosi presto in viagio, io mi contento di rivedervi piú tosto un poco piu tardi, che (che dio guardi) mai; e vi prego per amor di Dio che non vi incomodiate ne anco di venire sino a Grodna, o per meglio dire, a Novodwor, si non sete piu che sicura che il viadiiare [sic] non farà torto veruno alla sanità della persona vostra, quale io stimo piu che la mia propria. Jo ho risoluto già di partire di qui, si piace a Dio, il 16. del corrente, ma andaro prima a Zurowice, per dove ho gia, un pezzo fa, un voto di visitare quella Madonna Sant-ma, e di la poi andarò a Grodna e Novodwor, di dove, si non vi trovo la, andarò senza altro indugio a drittura a Varsavia; questo vi servira dunque per aviso, acio ancora voi possiate pigliare le vostre resolutioni di quello, che vorrete fare.
Il Palatino di Vilna persiste di non volerci venire assolutamente, come io vedo dalla sua, quale in questo punto ricevo da lui, la copia della quale vene sarà mandata dal podkomorzy di Pomerania. Non sarebbe forse male, si voi vorreste dalla parte vostra mandare il Szczuka, o vero Padre Cieciszewski [1], per vedere, si lo potrebbono indurre di venire al meno a No[wo]dwor. Ma mene meraviglio ben piu che quel viso di fava del Vice-Cancelliere di Lituania non solo non com[pa]risce ancora, ma ne anco mene scrive, come si non sapesse, se io sono in questo mondo, o non.
Mene dimandate il regimento del Celari [2] per il giovine Koniecpolski [3]. Vi dico che gia lo ho sino da Mohileva dato al locotenente colonello Felkerson [4], quale, oltre che è un homo intendente e bravo, è Catolico ancora, di maniera che questa vostra dimanda è arivata tardi gia, oltre che ho quasi fatto gia un voto di non dar più regimenti, si non a soldati di fortuna, per le ragioni che vi dirò poi a bocca.
Il Radvański non è ancora arivato con il vino che mene mandate; et qui per fine vene abraccio di tutto lo core.
[P. S.] La spedicione sopra la nomina del Sufraganeo di Plocka vela mandarò subito, arivato che sara il Gran [Cancel]liere [5] della Corona.


  1. Jezuita, popularny podówczas kaznodzieja.
  2. Celary Jan Paweł, b. generał-major piechoty.
  3. Mowa tu zapewne o Stanisławie Koniecpolskim, synu Aleksandra, b. wojewody sandomirskiego, staroście dolińskim.
  4. Felkerson, w inn. źrd. nazywany także Felkerzanem (Gord. I, 448) i Felkerzonem (Koch. Ann. I, 457), rodem z Niemiec, był już w r. 1660 rotmistrzem regimentu rajtarskiego.
  5. Parę liter z papierem wydartych.